mercoledì 15 maggio 2024

Diretta h 20,30 con Padre Jozo Mater Dei Friuli

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Il Santo del Giorno

15 MAGGIO SANT'ISIDORO AGRICOLTORE Madrid (Spagna), ca. 1080 - 15 maggio 1130 Nacque a Madrid intorno al 1070 e lasciò giovanissimo la casa paterna per essere impiegato come contadino. Grazie al suo impegno i campi, che fino allora rendevano poco, diedero molto frutto. Nonostante lavorasse duramente la terra, partecipava ogni giorno all'Eucaristia e dedicava molto spazio alla preghiera, tanto che alcuni colleghi invidiosi lo accusarono, peraltro ingiustamente, di togliere ore al lavoro. Quando Madrid fu conquistata dagli Almoravidi si rifugiò a Torrelaguna dove sposò la giovane Maria. Un matrimonio che fu sempre contraddistinto dalla grande attenzione verso i più poveri, con cui condividevano il poco che possedevano. Nessuno si allontanava da Isidoro senza aver ricevuto qualcosa. Morì il 15 maggio 1130. Venne canonizzato il 12 marzo 1622 da Papa Gregorio XV. Le sue spoglie sono conservate nella chiesa madrilena di Sant'Andrea. (Avvenire)

martedì 14 maggio 2024

San Mattia 14 maggio

14 MAGGIO SAN MATTIA APOSTOLO L'apostolo Mattia secondo il libro degli Atti degli apostoli 1,21-22 fu uno dei settanta discepoli di Gesù e rimase con lui dal battesimo, ad opera di Giovanni Battista, fino all'Ascensione. Il greco Matthias (o, in alcuni manoscritti, Maththias) è un nome derivato da Mattathias, in ebraico Mattithiah, che significa "Dono di Dio" (Mattia non va confuso con l'evangelista Matteo, anch'egli apostolo). La Chiesa cattolica celebra la festa di san Mattia il 14 maggio; la Chiesa ortodossa e le altre chiese di tradizione greca il 9 agosto. Le sue reliquie sono contenute in un'arca marmorea nel transetto dalla basilica di Santa Giustina a Padova, a poca distanza dall'arca dell'evangelista san Luca. PREGHIERA A SAN MATTIA APOSTOLO O glorioso San Mattia, il disegno di Dio è caduto su di voi per prendere il posto di Giuda che tradì il suo Maestro. Siete stato selezionato dal duplice segno della rettitudine della vostra vita e dalla chiamata dello Spirito Santo. Otteneteci la grazia di praticare la vostra stessa rettitudine di vita e di essere chiamati da quello stesso Spirito al servizio incondizionato della Chiesa e, dopo una vita di zelo e di opere buone, aiutateci ad essere introdotti nella patria del cielo a cantare per sempre le lodi del Padre, del Figlio, e Spirito Santo. Amen.

sabato 11 maggio 2024

Il Santo del giorno Sant' Ignazio da Lavoni

11 MAGGIO SANT'IGNAZIO DA LACONI Laconi, Nuoro, 17 dicembre 1701 - Cagliari, 11 maggio 1781 Devotissimo e dedito alla penitenza fin da giovane, indossò il saio francescano, nonostante la sua gracile costituzione, e fu dispensiere ed umile questuante nel convento di Iglesias e poi in altri conventi. Dopo quindici anni, fu richiamato a Cagliari nel convento del Buoncammino. Qui, lavorò nel lanificio e come questuante in città, svolgendo per quarant’anni il suo apostolato tra poveri e peccatori, aiutando e convertendo. La gente lo chiamava “Padre santo “ e anche un pastore protestante, cappellano del reggimento di fanteria tedesco, lo definì ‘un santo vivente’. Divenuto cieco due anni prima della morte, fu dispensato dalla questua ma continuò a osservare la Regola come i suoi confratelli

venerdì 10 maggio 2024

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10 maggio il santo del giorno

10 MAGGIO SAN GIOBBE «Visse nel paese di Hus» (Giobbe 1,1), che molti autori identificano con la regione posta tra l'Idumea e l'Arabia settentrionale. Tutto fa credere che non fosse ebreo, ma «retto, timorato di Dio» (1,1; 2,3). Era al colmo della ricchezza e della felicità quando improvvisamente fu colpito da una serie di disgrazie che lo privarono in breve tempo di ogni suo avere e perfino dei figli (1,13-19). Semplici le sue parole di rassegnazione davanti alla perdita delle cose e delle persone piú care: «Jahweh ha dato e JIahweh ha tolto: il nome di Jahweh sia benedetto» (1,21). Colpito da una malattia che lo riduce tutto una piaga, non perde la sua calma, neppure davanti allo scherno e alla derisione della moglie (2, 7-10). Cacciato di casa, è costretto a passare i suoi giorni in mezzo ad un letamaio. Qui lo trovano tre amici che, informati della sua disgrazia, sono accorsi a confortarlo. A questo punto il libro introduce un lunghissimo dialogo (3-41) che discute in forma alta mente poetica il problema dell'origine cioè del dolore nel mondo. La vita di Giobbe dopo la prova è compendiata dal libro sacro in pochissimi versetti (42, 11-17). Riebbe i suoi armenti, generò di nuovo sette figli e tre figlie, visse ancora altri 140 anni.

Allarme Medjugorje

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