domenica 17 novembre 2024
Il Santo del giorno
17 NOVEMBRE
SANTA ELISABETTA D'UNGHERIA
Presburgo, Bratislava, 1207 - Marburgo, Germania, 17 novembre 1231
Figlia di Andrea, re d'Ungheria e di Gertrude, nobildonna di Merano, ebbe una vita breve. Nata nel 1207, fu promessa in moglie a Ludovico figlio ed erede del sovrano di Turingia. Sposa a quattordici anni, madre a quindici, restò vedova a 20. Il marito, Ludovico IV morì ad Otranto in attesa di imbarcarsi con Federico II per la crociata in Terra Santa. Elisabetta aveva tre figli. Dopo il primogenito Ermanno vennero al mondo due bambine: Sofia e Gertrude, quest'ultima data alla luce già orfana di padre. Alla morte del marito, Elisabetta si ritirò a Eisenach, poi nel castello di Pottenstein per scegliere infine come dimora una modesta casa di Marburgo dove fece edificare a proprie spese un ospedale, riducendosi in povertà. Iscrittasi al terz'ordine francescano, offrì tutta se stessa agli ultimi, visitando gli ammalati due volte al giorno, facendosi mendicante e attribuendosi sempre le mansioni più umili. La sua scelta di povertà scatenò la rabbia dei cognati che arrivarono a privarla dei figli. Morì a Marburgo, in Germania il 17 novembre 1231. È stata canonizzata da papa Gregorio IX nel 1235. (Avvenire)
PREGHIERA A SANTA ELISABETTA D'UNGHERIA
O Elisabetta, giovane e santa, sposa, madre e regina, volontariamente povera di beni, tu sei stata, sulle orme di Francesco, primizia dei chiamati a vivere di Dio nel mondo per arricchirlo di pace, di giustizia e di amore ai diseredati e agli esclusi. La testimonianza delle tua vita rimane come luce per l’Europa per seguire le vie del vero bene di ogni uomo e di tutti gli uomini. Ti preghiamo di impetrarci dal Cristo Incarnato e Crocifisso, al quale ti sei fedelmente conformata, intelligenza, coraggio,operosità e credibilità, da veri costruttori del regno di Dio nel mondo. Amen
sabato 16 novembre 2024
Santi e beati
San Giuseppe Moscati Laico
Festa: 12 aprile (16 novembre)
Benevento, 25 luglio 1880 - Napoli, 12 aprile 1927
Originario di Serino di Avellino, nacque a Benevento nel 1880, ma visse quasi sempre a Napoli, la «bella Partenope», come amava ripetere da appassionato di lettere classiche. Si iscrisse a medicina «unicamente per poter lenire il dolore dei sofferenti». Da medico seguì la duplice carriera sopra delineata. In particolare salvò alcuni malati durante l'eruzione del Vesuvio del 1906; prestò servizio negli ospedali riuniti in occasione dell'epidemia di colera del 1911; fu direttore del reparto militare durante la grande guerra. Negli ultimi dieci anni di vita prevalse l'impegno scientifico: fu assistente ordinario nell'istituto di chimica fisiologica; aiuto ordinario negli Ospedali riuniti; libero docente di chimica fisiologica e di chimica medica. Alla fine gli venne offerto di diventare ordinario, ma rifiutò per non dover abbandonare del tutto la prassi medica. «Il mio posto è accanto all'ammalato!». In questo servizio integrale all'uomo Moscati morì il 12 aprile del 1927. Straordinaria figura di laico cristiano, fu proclamato santo da Giovanni Paolo II nel 1987 al termine del sinodo dei vescovi «sulla Vocazione e Missione dei laici nella Chiesa».
Etimologia: Giuseppe = aggiunto (in famiglia), dall'ebraico
Martirologio Romano: A Napoli, san Giuseppe Moscati, che, medico, mai venne meno al suo servizio di quotidiana e infaticabile opera di assistenza ai malati, per la quale non chiedeva alcun compenso ai più poveri, e nel prendersi cura dei corpi accudiva al tempo stesso con grande amore anche le anime.
Ascolta da RadioVaticana:
venerdì 15 novembre 2024
Santi e Beati
Sant' Alberto Magno Vescovo e dottore della Chiesa
Festa: 15 novembre - Memoria Facoltativa
Lauingen (Baviera), 1206 circa - Colonia, 15 novembre 1280
Nacque in Germania verso il 1200. Molto giovane venne in Italia per studiare le arti a Padova e forse anche a Bologna e Venezia. Durante il soggiorno nella penisola conobbe i domenicani, dai quali fu inviato a Colonia per la formazione religiosa e per lo studio della teologia. Approdò infine a Parigi dove tenne la cattedra di teologia per tre anni, durante i quali ebbe un allievo d’eccezione:Tommaso d’Aquino. Rimandato dai superiori a Colonia per fondarvi lo studio teologico, portò con sé Tommaso con il quale avviò un progetto molto ambizioso: il commento dell’opera di Dionigi l’Areopagita e degli scritti filosoficonaturali di Aristotele. Alberto vedeva il punto d’incontro di questi due autori nella dottrina dell’anima. Posta da Dio nell’oscurità dell’essere umano (Dionigi), secondo Aristotele l’anima si esprime nella conoscenza e negli aspetti pratici dell’esistenza umana.In questo agire complesso e meraviglioso, essa svela la sua origine divina. Alberto dava così avvio all’orientamento mistico nel suo ordine che sarà sviluppato da maestro Eckhart, mentre la ricerca filosofico-teologica verrà proseguita da san Tommaso. Grande studioso delle scienze naturali, Alberto non rifuggì dagli incarichi pastorali. Fu provinciale dell’ordine domenicano per il nord della Germania, per breve tempo vescovo di Ratisbona, partecipò al concilio di Lione. Il «dottore universale» morì nel 1280.
giovedì 14 novembre 2024
Santi e beati
14 novembre
SS. NICOLA TAVELIC E COMPAGNI
martiri
MEMORIA – (bianco)
Nicola nacque intorno al 1340 a Sebenico, in Dalmazia. Fu prima missionario in Bosnia, quindi, nel 1381, partì per la Palestina.
Con i confratelli Stefano da Cuneo, Pietro da Narbona e Deodato da Ruticinio, preparò un discorso in difesa della fede cristiana, che pronunciò dinanzi al Cadì di Gerusalemme. Invitati tutti a ritrattare quanto avevano affermato, essi si rifiutarono decisamente, e per questo furono messi a morte. il loro martirio avvenne il 14 novembre 1391. Sono stati canonizzati da Paolo VI il 21 giugno 1970.
ANTIFONA D'INGRESSO Sal 36,39
La salvezza dei giusti viene dal Signore; egli è loro difesa nel tempo della prova.
COLLETTA
O Dio, che a san Nicola e ai suoi compagni hai dato la grazia di concludere con il martirio la loro infaticabile opera apostolica, concedi anche a noi di camminare con cuore ardente sulla via dei tuoi comandamenti, per essere degni del premio riservato ai giusti. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio ...
mercoledì 13 novembre 2024
Il Santo del giorno
13 NOVEMBRE
SANT'OMOBONO DA CREMONA
Cremona, prima metà secolo XII - 13 novembre 1197
Oltre a essere patrono di Cremona, Omobono Tucenghi è protettore di mercanti, lavoratori tessili e sarti. Egli stesso, infatti, fu commerciante di stoffe stimatissimo in città. Era abile negli affari e ricco. Oltretutto viveva solo con la moglie, senza figli. Ma il denaro - nella sua concezione della ricchezza, vista non fine a se stessa - era per i poveri. La sua azione lo portò ad essere un testimone autorevole in tempi di conflitto tra Comuni e Impero (Cremona era con l'imperatore). Quando morì d'improvviso, il 13 novembre del 1197, durante la Messa, subito si diffuse la fama di santità. Innocenzo III lo elevò agli altari già due anni dopo. Riposa nel duomo di Cremona. (Avvenire)
Santo come sposo e padre, santo come lavoratore ed imprenditore, santo come cittadino: queste le doti di S. Omobono che vengono proposte anche a noi, oggi, uomini del nostro tempo.
PREGHIERA
Caro S. Omobono, noi rendiamo grazie al Signore che ti ha associato, umile fedele laico, alla schiera dei Santi quale nostro Compatrono. A otto secoli dal tuo ingresso in cielo raccogliamo in un serto fiorito la devozione che le generazioni passate ti hanno tributato e ci hanno tramandato intrecciata nella storia modenese. Glorioso nostro Antenato, parla ancor oggi le tue parole di fede vissuta. Tienici associati con te ai piedi del Crocifisso, perché possiamo sperimentare in ogni giornata la gioia del Vangelo sgorgante dal mistero della Croce, e sappiamo camminare nella luce dei sommi valori alla conquista dei beni che non passano. Uomo buono di nome e di fatto effondi il profumo e la bellezza della bontà in chi t'invoca e in chi si tiene lontano. Grande padre dei poveri, fa che i nostri cuori siano sempre più aperti alle opere di misericordia privilegiando le “nuove povertà” che offuscano le conquiste di un progresso senz'anima. Rinnova ogni giorno più la tua protezione, fonte di concordia e di pace per la nostra Chiesa e la nostra società. Santo nostro Vegliardo, noi ti ascoltiamo e ti parliamo. Anche tu ascoltaci e parla a noi. La tua intercessione ci ottenga l'ardore dei convertiti al Vangelo per trasmettere la civiltà dell'amore in sacra eredità.
martedì 12 novembre 2024
Santi e Beati orario Messe Friuli e S. Rosario
Santo del giorno
San Giosafat Kuncewicz
12 novembre
Liturgia del giorno:
Tt 2,1-8.11-14; Sal 36; Lc 17, 7-10.
Giovanni Kuncewicz, nato da famiglia ucraina fedele all’ortodossia, si convertì alla Chiesa cattolica rutena, separata dalla Chiesa di Roma dopo lo scisma di Fozio e Michele Cerulario. Sotto l’influsso dei Gesuiti, nel 1604 entrò nel monastero basiliano della SS.ma Trinità a Vilna, assumendo il nome di Giosafat. Ordinato prete nel 1609, grazie alle sue eccellenti doti di predicatore gli venne affidata la cura della diocesi di Polotzk per ricondurre i dissidenti alla comunione con la Santa Sede, ma tanto zelo e i successi ottenuti provocarono l’odio degli scismatici che durante una visita pastorale gli si gettarono contro trafiggendolo con frecce, finendolo con una enorme scure e gettandone il corpo nella Dzwina. Questa morte tuttavia commosse gli stessi dissidenti che sempre più numerosi tornarono alla Chiesa cattolica. Fu canonizzato da Pio IX il 29 giugno 1867.
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